venerdì 4 ottobre 2013

Sliding bench ... Qui qualcuno si deve grattare



Partiamo dal presupposto che l'opinione di chi scrive è che Fatih Terim sia il più grande allenatore della storia del calcio, e solo perchè la meritocrazia non è di questo mondo, non è diventato anche il più vincente. Personaggio tanto carismatico ed affscinante, quanto capace di imprese epiche (Prima coppa europea vinta da una turca, bronzo agli europei 2008), mai soprannome fu più calzante di Imperatore.
Ma come molti dei suoi imperialissimi colleghi del passato, da Adriano a Montezuma, la sua vita pare essere funestata da una maledizione, questa ha un nome ed un cognome : ROBERTO MANCINI.
Robertone da buon Jesino, nella sua carriera ci ha mostrato quanto fosse capace di colpi di "fioretto" sul campo, così come non disdegnasse l'uso della lingua come spada. Ma tra portieri avversari e giornalisti impertinentii la sua vittima preferita ad oggi è sicuramente Terim.

mercoledì 13 marzo 2013

Il beffardo destino di Helmut Duckadam

Duckadam - Finale CC 1986
L'8 Maggio 86 il (discutibile) Corriere dello Sport titolò in prima pagina: SUPERMAN E' RUMENO ! La sera precedente a Siviglia il Superman in questione, Helmut Duckadam, aveva vinto da solo una Coppa dei Campioni parando 4 rigori al Barcellona. Evento storico (oltre che assolutamente straordinario per modalità) visto che fu la prima vittoria nella competizione di una squadra del Blocco Orientale. ll 28enne baffuto rumeno aveva stregato il mondo volando su tutti i penalty avversari, quasi come guidato da una calamita che dalle mani attirava il suo corpo
verso il pallone nemico. Duckadam torna in patria da Eroe e con una Mercedes nuova di zecca donatagli da Re Juan Calrlos, che nella Romania di Ceausescu era piu o meno come possedere oggi uno shuttle. Ma la gloria dura poco e la vicenda entra nel paradosso. Poche settimane dopo il portiere sarà costretto ad interrompere bruscamente la sua carriera, ironia della sorte proprio per un problema alle mani. Problema serio al punto da rischiare addirittura l'amputazione. Il referto medico parla di una grave forma di trombosi che ne compromette il pieno utilizzo ed il prosieguo dell'attività agonistica. Ma come spesso accade nelle storie aldilà del muro, c'è un sottile velo di mistero che a distanza di anni (sebbene le numerose smentite del diretto interessato) desta dubbi ed interessi. Galeotta fu la Mercedes, come detto lusso spropositato in quegli anni in Romania, ed i lussi spropositati spesso portano guai, in particolare se è Valentin Ceausescu (figlio del dittatore Nicolae) a metterci gli occhi sopra. La leggenda narra che Valentin non abbia preso bene il duro rifiuto di Duckadam di cedergli il dono del Re di Spagna, ed abbia inviato contro l'eroe di Siviglia una squadraccia si sgherri con l'obiettivo di rompergli le mani. Quelle stesse mani che nei giorni precedenti avevano fatto sedere la Romania sul tetto d'Europa.
Magari è una versione fantasiosa, ma si sa, quando si insinua la serpe del dubbio è difficile poi stabilire una versione definitiva, anche di fronte alle ripetute smentite dell'interessato.
Fatto sta che Duckadam non tornerà più ai livelli della finale. Riuscirà a scendere nuovamente in campo (frase abusata in altri ambiti in questo periodo) tre anni dopo, nell'89 (in coincidenza? con la caduta del  regime di Ceausescu), , in una realtà minore, ma non aveva nè l'età, nè la voglia, nè le possibilità fisiche di tornare ad essere quello di un tempo. Oggi Helmut è il presidente della stessa squadra cui regalo la Coppa Campioni, la Steaua Bucarest, certo i tempi sono cambiati, ed il team della capitale naviga nella mediocrità del calcio europeo, senza apparenti possibilità di portare mai a casa un titulo, ma visto come è andata a finire, caro Helmut, non possiamo augurarti di meglio.

sabato 9 marzo 2013

Da Boban a Bogdanov passando per Arkan, storie Jugoslave di calcio, guerra e politica

Boban colpisce un poliziotto
Maggio 1990, Zagabria, incontro tra Dinamo e Stella Rossa, tutto iniziò così. In una Jugoslavia simile a una polveriera i nervi sono alle stelle, e la partita tra croati e serbi si trasforma in un pretesto di guerriglia. I giocatori della Stella Rossa riescono a rifugiarsi negli spogliatoi, la polizia Jugoslava carica i tifosi dello Zagabria, è un attacco ad un popolo non un intervento di sicurezza, ormai i croati sono considerati nemici. Si perde la testa, i giocatori croati si schierano a fianco dei tifosi, ed il capitano,

giovedì 7 marzo 2013

Ars et Labor...ante causam. L'inglorioso declino della Spal

Dove non erano riuscite le guerre mondiali, la crisi del '29, l'alluvione del polesine e persino la guida tecnica di allenatori quali Jonathan Binotto ed Ezio Glerean, è arrivato il Dio denaro. Dopo 105 anni di storia la SPAL conosce l'onta del fallimento e dell'uscita dal professionismo calcistico. Il primo pensiero va al caro Everaldo Dalla Noce , esperto di filatelia, giornalista analista dei mercati finanziari

mercoledì 6 marzo 2013

Mes que un club... Si ma Du Palle

La noia terribile che mi coglie ogni qualvolta ho la sfortuna di guardare una partita del Barcellona, è qualcosa più forte di me !
La pubblica confessione di questo, mi ha sempre portato a confrontarmi con la reazione inebetita dell'interlocutore di turno, tanto da farmi pensare di stare impazzendo. A un certo punto ho cominciato anche a sviluppare un certo senso di solitudine, fino a qualche settimana fa, quando sugli schermi di Italia 2 incrocio la luce : Michele Dalai presenta durante la trasmissione 11 il libro in copertina. ALLELUIA.

Pescara Calcio... dalla A di Zeman alla B di Bucchi


Come confessato al cugino Nanninà GioGio, le sue sortite, contornate da nuovo diario di viaggio, risvegliano in me la voglia di rimettermi a scrivere (anche se affannosamente) qualche pensiero disordinato. Voglio quindi proprio ripartire da lui e dalla trasferta pescarese del gruppo ZEMANIANO.
Sembra passata una vita dal 26/05/2012, ultima di campionato di serie B,