giovedì 7 marzo 2013

Ars et Labor...ante causam. L'inglorioso declino della Spal

Dove non erano riuscite le guerre mondiali, la crisi del '29, l'alluvione del polesine e persino la guida tecnica di allenatori quali Jonathan Binotto ed Ezio Glerean, è arrivato il Dio denaro. Dopo 105 anni di storia la SPAL conosce l'onta del fallimento e dell'uscita dal professionismo calcistico. Il primo pensiero va al caro Everaldo Dalla Noce , esperto di filatelia, giornalista analista dei mercati finanziari ma soprattutto storico corrispondente degli Estensi per le trasmissioni Tutto il calcio minuto per minuto (prima) e Quelli che il calcio... (poi).  Più che il primo diciamo che l'unico pensiero va a lui, a memoria d'uomo non si ricordano tifosi Vip della squadra di Ferrara. Eppure grazie al suo aplomb aveva fatto affezionare tutti noi ad una tipica realtà provinciale del calcio italiano. I lettori non più giovani di me si ricorderanno quant'era lo spazio dedicato alle serie minori ad inizio anni 90 in rapporto alla serie A. Il martedì e Mercoledì pomeriggio di Rai3 erano interamente dedicati a trasmissioni come "A tutta B" e "C Siamo". Cose inimmaginabili oggi, fatta eccezione per qualche sparuto speciale su raisport. Ma quelle di cui vi parlo io erano trasmissioni che duravano oltre 2 ore, che approfondivano e davano vetrina ad ambienti storici del calcio italiano come la lucchese, la pistoiese, il pontedera, la fidelis andria...ed appunto la Spal. E' anche vero che all'epoca al Pisa in serie B ci giocavano i giovanissimi Diego Simeone e Josè Chamot, ma è altrettanto innegabile che l'avvento delle pay tv ha spazzato questi spazi di informazione, e pare che questi stiano quasi portando con se i loro protagonisti.
A poco servirà la sua reiscrizione in serie D con il nome di Real Spal (madò chi è l'assassino che ha scelto sto nome da fantacalcio), per gli appassionati nozionisti come me l'onta del fallimento macchia la storia di un club. Le 21 stagioni di A sono state fatte da un altra squadra, i 470 punti (più di Chievo, Lecce, Perugia e Siena per intenderci) sono stati sudati da giocatori che indossavano un altra maglia, la "Coppa dell'amicizia italo-svizzera" e la Coppa italia di C sono state alzate da un altro club. E anche Everaldo dalla noce era tifoso di un'altra squadra.

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