Mes que un club... Si ma Du Palle

La noia terribile che mi coglie ogni qualvolta ho la sfortuna di guardare una partita del Barcellona, è qualcosa più forte di me !
La pubblica confessione di questo, mi ha sempre portato a confrontarmi con la reazione inebetita dell'interlocutore di turno, tanto da farmi pensare di stare impazzendo. A un certo punto ho cominciato anche a sviluppare un certo senso di solitudine, fino a qualche settimana fa, quando sugli schermi di Italia 2 incrocio la luce : Michele Dalai presenta durante la trasmissione 11 il libro in copertina. ALLELUIA. Finalmente c'è una corrente di pensiero certificata che tenta di riportare il calcio alla sua origine concettuale. Che poi è un po l'origine concettuale di tutte le dinamiche del mondo: l'ostentazione e l'utilizzo spudorato di una supremazia tecnica in qualunque ambito porta alla distruzione dello stesso. Il Barcellona è la MORTE del calcio, ne annulla le emozioni, ne azzera la sorpresa, cancella il cosiddetto "bello del calcio", in nome della gia citata supremazia tecnica, della statistica, della ostinazione nel vincere con mezzi che a loro DEVONO sembrare scontati, e che li portano quindi quasi a sfiorare l'arroganza e l'antisportività. Quest'accozzaglia di giocolieri taglia S, di ominucoli sotto traccia ha colpevolmente irriso ed ucciso una generazione di competizioni. Inoltre ha scatenato una contaminazione virale dell'ambiente che colpisce 2 categorie di soggetti: i tifosi del Barca e le nazionali. I primi per il loro atteggiamento sono classificabili alla stregua delle categorie che peggio hanno rappresentato la razza umana... che ne so fate voi... i mercanti di schiavi, i taliatori di teste ecc... Inebriati dalla sete di sangue, pagata al prezzo dell'annullamento dell'emozione che una partita di calcio puo donare, sono diventati come se non peggio dei loro beniamini. Ricordo ancora nella partita di Champions 2012-2013/Fase a gironi Barcellona Milan, la faccia di merda di un tifoso che indossava una maglietta con su scritto : SEGUROS DE GANAR ... Ma si vedeva che la indossava convinto, tranquillo, con naturalezza, come se fosse la cosa più scontata del mondo, come se io ne indossassi una che riporta SONO PAOLO... ma che odio infiniiitooo. Ovviamente la partita fini 2-2 (attaccat a ur cazz !) .
Le nazionali invece risentono più direttamente del dominio spagnolo. Ma come si puo sperare di vincere Europeo/Mondiale /Europeo di fila... che palle ! Diciamoci la verità ma se l'Italia non vincesse un mondiale ogni 20 anni, ma uno ogni 8 o peggio ancora 2 di fila, ma dove sarebbe il gusto dell'attesa, il poter dire a risultato ottenuto un liberatorio IO C'ERO, perchè negli anni precedenti avevi magari anche pensato di non vivere abbastanza a lungo per ricordartelo. Questi invece dopo non aver vinto mai nulla, non hanno saltato na tappa, sentire na partita della Roja commentata in spagnolo sembra una corrida dove sti scarafaggi sono innalzati a rango di toreri ( e ve lo dice uno che a Italia-Spagna nel girone dell'europeo era a Siviglia) che scendono in campo per fagocitare avidamente l'avversario e il torneo. Ma chi non è abituato a mangiare e poi si ingozza fa indigestione... e in vista del ritorno di Barcellona di martedì prossimo, vi auguro una sacrosanta cacarella.